La scuola

Per prima cosa dovete decidere dove andare a studiare. C’è davvero una vasta scelta: ci sono scuole di giapponese più o meno grandi, più o meno buone, un po’ ovunque in tutto il Giappone.
Prima della scuola dovreste in realtà decidere quanto tempo volete studiare in Giappone. Se volete studiare per più di 3 mesi, avrete bisogno di un visto da studente. Entro i 3 mesi vi basta il visto da turista. Questo però non è possibile in tutte le scuole. Alcune forniscono solo corsi di breve durata ( massimo 3 mesi) e quindi non vi sarà possibile (ma neanche necessario) ottenere il visto.

Vi linko innanzitutto un sito che può tornarvi molto utile per scegliere la scuola, visto che ci sono praticamente tutte, o quasi, quelle presenti in Giappone. Di certo però un sito non risolve ancora tutti i nostri problemi.

Dove è meglio andare a studiare?
Dipende da voi e da che cosa cercate. Ovviamente le grandi città hanno molto, praticamente tutto da offrire. Quello che trovate a Tokyo o Osaka molto difficilmente potrete trovarlo anche a… Oita, tanto per fare un esempio.
Ovviamente se preferite uno stile di vita tranquillo, una città più piccola (come Kyoto o Nara) può essere l’ideale. Se deciderete di studiare in una di queste due città non avrete Tokyo, ma… be’, potrete godervi ogni giorno il Giappone antico, vivendo in una di quelle poche città che conservano ancora oggi il fascino del passato.
Considerate però che se avete intenzione di cercare un eventuale lavoro, o anche solo dei contatti utili in tal senso, vi conviene decisamente puntare sulle grandi città.

Io consiglio spassionatamente Osaka (dove mi trovo). È un città che non ha nulla da invidiare a Tokyo (anzi!) sotto ogni aspetto: studio, lavoro, svago… Inoltre a due passi, ma veramente a due passi, ci sono Kyoto, Nara, Kobe… tutte le perle del Kansai.
Potrete godervi il Giappone antico e moderno praticamente senza quasi muovervi. Ah, gli stranieri ci sono, ma non tanti quanti a Tokyo.
Gli abitanti di Osaka sono poi molto più aperti e socievoli di quanto non lo siano quelli di Tokyo o Yokohama, per cui anche se siete stranieri non avrete nessun problema a scambiare quattro chiacchiere con un perfetto sconosciuto. E non si tratta certo solo dei giovani. Non mi dimenticherò mai di un signore anzianotto che nella metro si sedette vicino a me e, così all’improvviso, mi mostrò una sua foto sul cellulare dicendo “sono bello, vero?” Da li poi, come potete immaginare, scaturì una divertente (lo potete immaginare), quanto interessante conversazione.

Potrei raccontarne a migliaia di episodi simili. Il più recente è di pochi giorni fa. Mi trovavo al Mc Donald’s e un ragazzo in fila davanti di me si è semplicemente girato e si è messo a parlarmi. Dopodiché, quando stava per andarsi a sedere e mangiare (c’era una ragazza seduta che lo aspettava), mi ha regalato il suo coupon per farmi ottenere lo sconto. All’inizio ho tentennato ma lui ha insistito e alla fine ho ceduto.
Cose del genere nel Kanto succedono?
Probabile. Ma vi assicuro che qui nel Kansai succedono molto più spesso.

Torniamo a parlare della scuola…..
Come si fa a scegliere? Se non avete amici, parenti, conoscenti che possano fornirvi un parere diretto, usate la rete. Cercate il più possibile informazioni in generale e nello specifico. Se il nome di una data scuola salta fuori spesso, cominciate a prenderla in considerazione. Se di quella scuola si sente parlare spesso bene forse qualcosa di buono c’è davvero. In ogni caso, raccogliete più informazioni possibile (usate anche siti in lingua inglese, se potete, perché sono molti di più), fatene un esame accurato e decidete da soli. Non vi affidate a Tizio o a Caio: vi direbbero solo ciò che gli fa più comodo. Siete voi gli unici a sapere cosa è meglio per voi e quindi siete voi quelli che devono decidere.

Cosa cercare in una scuola?

Innanzitutto,decidete perché studiare. Se solo per diletto o per cercare un lavoro o per studiare in qualche università giapponese o senmon gakkou (scuola di specializzazione).
Fate attenzione alle percentuali di studenti presenti (alcune scuole, perlomeno, le indicano nel proprio sito). Andare in una scuola dove il 99% degli studenti sono cinesi è secondo voi una buona idea?
Cercate una scuola in cui ci siano studenti di varia nazionalità, di sicuro contribuirà a rendere la vostra esperienza più interessante.
Mi raccomando controllate che lo staff della scuola parli inglese… Ah, mi riferisco ovviamente a chi parte e non ha una conoscenza del giapponese adeguata a sostenere una conversazione. Ad ogni modo potete scordarvi che lo staff sappia l’italiano, vi servirà l’inglese… tenetelo presente.
Controllate poi se la scuola offre lezioni speciali, ad esempio di Business Japanese, oppure specifici corsii per chi vuole entrare all’università o ad una senmon gakkou. O ancora se ci sono servizi di supporto per chi cerca lavoro o un baito, se ci sono attività extra scolastiche, ecc.
Insomma, cercate, cercate, cercate e alla fine prendete una decisione, in base alle vostre esigenze. Se avete dei dubbi, mandate una mail alla scuola che avete selezionato. In caso di pronta risposta, magari anche soddisfacente, continuate a considerare quella scuola. In caso di risposta mancata, irragionevolmente tardiva o incompleta o vaga, considerate un’altra scuola.

  1. Scuola
  2. Visto
  3. Denaro
  4. Conclusioni

5 thoughts on “Studiare in Giappone (parte 2)

  1. Bell’ articolo, se posso volevo chiederti visto che tu hai gia accennato qualcosa alla vera vita in Giappone. E di recente ho letto la prima pagina di 101 motivi per non vivere in Giappone, questo non mi ha distolto di fare un viaggio in Giappone, ma mi ha lasciato un po perplesso, penso che quello che c’è scritto nel libro sia esagerato che il Giappone non sia proprio cosi.
    Però tu che ci vivi come lo vedi, capisco che non sono proprio razisti ma che avranno delle diffidenze verso gli stranieri.
    Ciao e un augurio per i tuoi studi

  2. Ciao Massimo, grazie per il commento e per gli auguri.
    Allora, in caso di viaggio direi che non devi assolutamente preoccuparti, non ti accorgerai di nulla.
    Qualche problema si incontra quando ci si vive in pianta stabile. Il rapporto che hanno i giapponesi con gli stranieri e con il diverso è molto complesso, e con ogni probabilità sarà oggetto di un articolo specifico.
    Non ho letto il libro in questione, quindi non saprei di che dire in merito.
    Si, ci sono diverse diffidenze, alcune giustificate altre molto meno. A volte alcuni atteggiamenti possono anche dare fastidio o fare male. E’ una cosa con cui pero si impara a convivere.
    Io poi dico sempre una cosa: può essere difficile, faticoso e frustrante, ma se riesci a convincere le persone attorno a te, chiunque esse siano, che sei una persona seria e affidabile, non ci saranno problemi in ogni parte del mondo.
    Mi dispiace non poter dire tutto quello che vorrei dire in questo spazio, ma come già detto è un argomento molto complesso( e sul quale si legge e si dice tutto e il contrario di tutto) a cui preferisco dare una trattazione più approfondita possibile.
    Grazie ancora!

    1. grazie a te per la risposta, aspettero il tuo articolo per imparare, capire e il modo migliore per integrarsi, in fondo anche se uno volesse andar a vivere in Germania non sarebbe acettato normalmente.
      PS se potrai anche fra qualche mese o più, prova a cercare quel libro e a commentarlo qui, credo che sia sempre cultura.
      Ciao e grazie ancora

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