Qualche lezione fa abbiamo parlato della particella di fine frase か ka usata per fare delle domande in giapponese. In quell’occasione l’abbiamo vista all’opera soprattutto con degli aggettivi, oggi la useremo per chiedere “Chi…?” e “Che cosa…?”

Scopritelo in questa nuova Pillola di Giapponese! (⌒▽⌒)

Molto semplicemente il kanji che significa “che cosa?” è 何 e si legge “nani” o “nan” a seconda di cosa lo segue. Per la precisione si legge “nan” se è seguito dal suono N, T o D¹ (con l’eccezione di 何で che ormai è letto quasi sempre “nani de”, cioè “Con che cosa”, mentre se è pronunciato diversamente di norma è scritto tutto in hiragana, なんで nande, e significa “perché?”).

Se voglio chiedere “Che cos’è?” quindi dirò 何ですか。nan desu ka. (in forma colloquiale: 何? Nani?)

何ですか。nan desu ka. (Che cos’è?)
ハンドソープです。hando soopu desu. (È sapone per le mani)

Se invece vogliamo chiedere “Chi è?” il discorso si fa più complesso. Esistono infatti tre modi di dire “Chi?” in giapponese, dal più cortese al meno cortese sono dochirasama, donata, dare. Non pensate, Bene, vado sul sicuro e scelgo “donata”, perché è forse il meno usato. In particolare chiedendo “Chi è (Lei)?” cioè parlando direttamente alla persona di cui volete sapere il nome, al citofono ad esempio, usate dochira-sama desu ka.

あのう、失礼ですが、どちらさまですか。
anou, shitsurei desu ga, dochira-sama desu ka².
Ehm, sarò scortese, ma… Chi è Lei?

²Per maggior cortesia si sostituisce です desu con でしょう deshou (come noi usiamo vorrei invece di voglio)

In generale è sempre meglio usare dochira-sama quando supponete di avere un rapporto che richiede rispetto verso quella persona o che ce l’abbia la persona a cui state chiedendo informazioni (p.e. guardando una foto); o a prescindere, quando vi state esprimendo in modo cortese per via del contesto.

Anche per oggi ci fermiamo qui. Spero sia tutto chiaro, nel caso fatemi sapere nei commenti!

¹Si legge “nan” anche quando è seguito dai cosiddetti classificatori, che affronteremo un’altra volta.

Gli articoli di questa rubrica sono raccolti nella pagina Pillole di Giapponese.

9 thoughts on “Pillole di Giapponese 18 – Chiedere “Chi?” e “Che cosa?”

    1. Vuol dire proprio “Chi è?!” ma come puoi immaginare è molto brusco.
      Anata wa dare? è già “sufficientemente scortese”. Dare da?! è pure “peggio”. Lo puoi usare come “chi va là!” o anche come vera domanda: hannin wa dare da?! = Il colpevole, chi è?! Con significato quasi identico abbiamo: dare ga hannin da?! cioè Chi è il colpevole?!
      Normalmente il “da” non si usa nelle domande (semplicemente si omette come in “anata wa dare?”), ma si può incontrare SE la domanda comprende un aggettivo/pronome o interrogativo (come nelle due domande sul colpevole).
      Altro esempio è Kondo wa nan da?! = stavolta che c’è?!

  1. “kondo wa nan da?” è bel.lis.si.mo!!!!
    Da ora in po’ sarà la mia risposta ad ogni domanda proveniente dai “soliti” colleghi.

  2. Chiedo scusa per il semi-OT ma non mi è venuto in mente un post migliore dove chiederlo tra quelli dedicati alle particelle.

    Parlando di “誰”, queste due frasi evocano contesti differenti?
    1. 誰が学生?
    2. 学生は誰?

    Se non erro la prima dovrebbe essere adatta in una situazione in cui qualcuno sta cercando di identificare uno (oppure LO?) studente in un gruppo di persone, mentre non mi è troppo chiaro lo scenario in cui qualcuno potrebbe pronunciare la seconda.

    1. Ottima domanda, complimenti. Non sono molti quelli che arrivano ad accorgersene.
      Preferisco sostituire gakusei con hannin, il colpevole, perché rende meglio (tolgo un nome e metto un nome, ovviamente non cambia nulla, ma così è più facile immaginare un contesto per usare queste frasi). Inoltre aggiungo il verbo essere perché sia più evidente il parallelo con le traduzioni.
      1. 誰が犯人ですか?
      2. 犯人は誰ですか?
      …le due frasi hanno lo stesso significato! Letteralmente si possono tradurre così:
      1. Chi è il colpevole?
      2. Il colpevole, chi è?
      Questo perché la seconda ha un tema esplicito, mentre la prima ha “hannin” posto vicino al verbo essere che, pur essendo un dato di fatto, non è un tema esplicito.
      O se preferisci possiamo dire che le due frasi sono fatte da tema (犯人は) e pronome interrogativo (誰が) e che non importa l’ordine degli elementi della frasi in giapponese, basta che mi ricordi che a fine frase, vicino al verbo essere, non posso avere la particella:
      1. 誰が犯人ですか?
      2. 犯人は誰ですか?

      Comunque voglia analizzare la frase, la sostanza non cambia: ho una richiesta di informazione (誰が) e un dato di fatto, qualcosa di già presente nel contesto (犯人(は)) …perché se ci pensi frasi del genere si usano in situazioni da poliziesco in cui c’è stato un crimine e quindi tutti pensano al possibile colpevole… l’idea del colpevole è “conoscenza condivisa” e quindi tema del discorso (cioè l’idea che ci sia un colpevole da trovare è per tutti qualcosa di assodato, un dato di fatto che tutti conoscono).

      Presumo le tue supposizioni/domande nascano dall’aver fatto confusione con frasi tipo 私は学生です (io sono uno studente) e 私が学生です (io sono lo studente …o più correttamente “sono io lo studente”). Ma queste non c’entrano con il nostro discorso (nota che con queste frasi gli elementi 私 e 学生 non cambiano di posto).

      Piuttosto un altro punto da considerare è che non tutte le frasi con la struttura 誰が犯人ですか? e 犯人は誰ですか? sono traducibili in modo simile…
      …certe frasi vanno bene, per esempio:
      1. たけしさんが犯人ですか? È Takeshi, il colpevole?
      2. 犯人はたけしさんですか? Il colpevole, è Takeshi?
      …alcune non si possono nemmeno creare! P.e. se scambiamo 犯人 con あの人…
      1. 誰があの人ですか?✗ (questa frase non si può creare)
      2. あの人は誰ですか?◯ (nonostante questa frase vada benissimo!)

      Spero di averti risposto e di averti fornito spunti per ulteriori riflessioni ^__^

  3. Ti ringrazio per l’incipit 😀 e ovviamente per la risposta molto esauriente!

    In effetti il dubbio mi era nato da quelle due frasi (私は学生です – 私が学生です), che però sono risultate più semplici da “districare”.

    Riguardo all’ultima considerazione, in effetti la frase 1. mi “suona male” (lo prendo per buon segno).
    Giustificherei questo sentore pensando a が come “identifier particle” e quindi, traducendo mentalmente 「誰があの人」in “chi è quello che è quella persona?”, sembra effettivamente esserci un inghippo, rispetto alla precedente “chi è quello che è il colpevole?
    Nulla di troppo sospetto invece nella traduzione “verbosa” di 「あの人は誰」 in “Riguardo a questa persona, chi è?”

    Immagino che, al solito, questo “trucchetto” non funzioni sempre, ma se mi aiuta in queste situazioni, ben venga?

  4. Grazie per l’incipit 😀 e ovviamente per la risposta esauriente.

    Come sospettato, il dubbio mi era nato dalle due frasi (私は学生です – 私が学生です), risultate però molto più semplici da “districare”.

    Riguardo all’ultima considerazione, in effetti la frase 1. “mi suona male” (lo prendo per un buon segno). Provando a giustificare questo sentore, mi viene in mente che, pensando a 「が」come ‘identifier particle’, la traduzione “verbosa” di 「誰があの人」in “chi è quello che è quella persona?” fa presagire che qualcosa non quadra, rispetto alle invece accettabili traduzioni verbose “chi è quello che è il colpevole?” (della frase precedente) e “Riguardo a quella persona, chi è?” (della frase 2. あの人誰…).

    Suppongo che questo trucchetto, al solito, non posso applicarlo ovunque ciecamente, ma in questa situazione, ben venga?

  5. Ha molto più a che fare con il pronome\agg. dimostrativo e con il fatto di essere qualcosa di indefinito. (L’uso di “quello che è…” nel tradurre è eccessivo e crea confusione secondo me, quindi in frasi accettabili avrai al più “è takeshi che è il colpevole” senza “quello”, come equivalente di “è takeshi il colpevole”).
    Invece considera che anche kore wa nandesuka non diventa nani ga kore desu ka (cos’è che è questo?) ecc.
    Inoltre mentre puoi avere
    sia 犯人は私です
    che 私が犯人です
    Frasi tipo
    私は学生です
    (NB 私は犯人です ha poco senso nel caso specifico. Di solito l’informazione da dare è l’identità del colpevole, metterla a tema non è normale)
    Non puoi avere
    学生が私です (né 犯人が私です)
    Di nuovo in una frase con ga trovi un pronome vicino a desu… E la frase non sta in piedi (È lo studente che è io), così come se fosse 犯人があの人です (È il colpevole che è quella persona) o 誰があの人ですか (Chi è che è quella persona?). Tuttavia in
    犯人がたけしです (È lo studente che è Takeshi) non ho pronome, ma non va bene. Comunque a mio parere ha a che fare con la natura di ciò che esprimo, in fondo un nome proprio è un modo di indicare una persona non diverso da ano hito, anche se non sembra È specifico (quella persona = lui = Takeshi)… Ma qui arriva l’estensione delle mie speculazioni… Non dico frasi del genere semplicemente perché non hanno senso 😅

Fatti sentire!

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